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Sangiuliano

A cura di Michele Lo Foco.



Sento di dover esprimere tutto il mio dispiacere umano per quanto è successo a una persona di valore che è passata dal paradiso all’inferno nel giro di qualche giorno e che non può dare la colpa se non a se stesso.


Sangiuliano ha sbagliato, come sbagliano gran parte degli uomini, si è abbandonato inconsapevolmente alle pulsioni maschili, forse represse per anni, forse impetuose, risvegliate da una signorina che si è destreggiata malignamente nel ministero per ottenere l’incarico che Sangiuliano non le ha dato e che forse avrebbe fatto bene a darle: oggi sarebbe ancora ministro.


Invece la sua ottusa onestà lo ha condannato a subire la vendetta di una virago ottenebrata dal desiderio di punire, incapace di comprendere che il suo futuro assomiglierà a una portineria al Tiburtino, dove le sue doti di spia possono essere utili.


L’ex ministro ha pagato caro un rapporto personale che, pur non coinvolgendo il governo, lo ha messo in ridicolo, anche e soprattutto grazie all’esercito di giornalisti trappoloni che si sono divertiti a frugare nella pattumiera della consulente dentona per assestare un colpo alla Meloni.


Ma la presidente non ha tempo da perdere: Sangiuliano è grande e vaccinato e può andare a casa, dove lo aspetta la depressione.


Non credo che la vita di Gennaro potrà riservargli altre opportunità, salvo quella di ripensare e ricostituire tutti i valori, ma so che un uomo onesto come lui può trovare il modo di metabolizzare il passato, anche tra le lacrime.

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